Ogni volta che torno al paese mi piange il cuore a vedere tante case abbandonate e penso a come un tempo erano vive e affollate. Mi chiedo spesso se la gente ricorda ancora le persone che ci
hanno vissuto e mi piacerebbe far sapere di loro ai ragazzi di Montelongo che sono nati dopo la loro scomparsa. Un tempo le strade erano molto affollate e c'erano sì litigi sulle strade, ma
quando qualcuno aveva bisogno, si dimenticavano i dissapori e c'era sempre qualcuno pronto ad aiutare chi era in necessità. Le mamme con figlioletti potevano sempre
contare su qualche signora anziana pronta e disponibile ad accudire i piccoli tenendoli sulle ginocchia, cantando canzoncine o raccontando storielline. Ora gli anziani, e non solo nel mio
paesino, sono chiusi in casa, o relegati negli ospizi a sentirsi di gran peso per i figli o per chi deve prendersi cura di loro.
E' triste questa realtà, ma alternative non ci sono. I figli se sono lontani per lavoro non possono stare vicino ai genitori e i genitori sono talmente legati al luogo dove hanno trascorso tutta
la loro vita che, trasportarli nelle città vicino ai figli è un atto di violenza.