San Rocco

Nato Montpellier1345/1350

Morto Vogheranotte tra 15 e 16 agosto 1376/1379

Venerato da

Chiesa cattolica romana, Chiesa ortodossa greca, Chiesa Anglicana

Beatificazione Canonizzazione 1584 da Papa Gregorio XIII

Ricorrenza 16 agosto

Attributi

abito da pellegrino (mantello, bastone, conchiglia, scarsella, zucca-borraccia), piaga della peste su una gamba, un cane ai suoi piedi con in bocca un pezzo di pane, croce rossa sul lato del cuore, angelo che reca una tavoletta.

Patrono di contagiati, emarginati, viandanti e pellegrini, operatori sanitari, farmacisti, volontari

 

La storicità di San Rocco

Le ricerche dello storico  contemporaneo belga Pierre Bolle (le più recenti sono state avviate nel 2001), che rappresentano oggi il più approfondito lavoro sulle agiografie di Rocco di Montpellier, hanno messo in luce la non del tutto acquisita storicità di questa figura di santo, le cui biografie convenzionalemente richiamate fino a queso lavoro di revisione, erano incrementate da elementi spuri e/o leggendari che intaccavano pure le date della sua vita. La revisione dello studioso è servita a chiarire la cronologicità delle agiografie ed a rivoluzionare le cronologie stesse (quale fosse la più antica e quali fossero invece semplici e/o successive rielaborazioni ed aggiunte), secondo una rigorosa metodologia storica.

Secondo lo stesso Pierre Bolle, dunque, la figura di San Rocco convenzionalmente conosciuta fino a poco tempo fa sarebbe quindi stata la “rivisitazione agiografica" di un suo omonimo più antico, San Racho di Autun, vissuto prima dell'anno 1000. Quest’ultimo, patrono dei prigionieri per essere lui stesso stato imprigionato dai suoi accusatori in un’isoletta presso le coste Britanniche, era invocato contro le tempeste, e data l’assonanza, sarebbe alla base sia della confusione dei nomi (Raco/Rocco), sia della titolarità del patronato di guaritore dalla peste, che si sarebbe generato per aferesi (= caduta della prima sillaba di una parola) della parola francese tempeste: cosicché da Raco invocato a protezione dalle tem-peste a Rocco protettore dalla "-peste", il passo fu breve, tanto più se si pensa che le teorie della medicina galenica di allora attribuivano l’origine dei morbi alla corruzione dell’aria ed alla conseguente rottura dell’equilibrio all’interno del corpo umano.

Le tesi di Bolle hanno rivoluzionato gli studi sul santo, anche se in campo agiografico l'esistenza di "doppioni" ed omonimi alla base della creazione di nuovi santi è un procedimento conosciuto, come ad esempio nel caso dei santi Vincenzo D'Agen e Albano di Namur. Tutto questo lavoro ovviamente nulla toglie alla vicenda sia umana che religiosa del nostro santo, che anzi riemerge da questa revisione "disincrostato" da elementi pietistici fine a sè stessi e che appesantivano il lineare inquadramento dei suoi carisma, figura ed esempio.

 

La vita secondo l'agiografia comparata alle più recenti indagini biografiche

Confrontando ed incrociando le date della vita del nostro santo e gli eventi storici dell'epoca, è nella seconda metà del ‘300 che si può attestare che nelle carceri di Voghera moriva un pellegrino di origine francese arrestato circa 5 anni prima nei pressi della vicina località di Broni, con l’accusa di spionaggio aggravata dalla reticenza nel dare le proprie generalità (le fonti più datate, ad esempio, sono concordi nel ricordare che la morte di San Rocco di Montpellier avvenne di martedì: l’unico anno in cui la notte tra il 15 ed il 16 agosto cadeva di martedì era il 1379).

Attorno a quest’uomo aleggiava già una certa fama di santità, accompagnata dai fatti di Piacenza e Sarmato, fama di santità che avrebbe portato all’acclamazione della stessa sia durante il Concilio di Costanza e sia con il decreto pontificio di attestazione dell’esistenza e rilevanza del culto, come si dirà infra.

Su Rocco di Montpellier si inseriranno e si confonderanno, è vero, elementi di Racho di Autun ma saranno sufficienti pochi decenni perché le fonti (sebbene parziali) restituiscano sufficienti elementi di valutazione, fondamentali ai fini del culto per avvalorare il quale la ricerca storica cerca di rimuovere gli elementi spuri. Tra quelli da tenere sempre presenti vanno considerati: ->l’antichità provata e documentata del culto, ->la presenza delle reliquie, ->la diffusione e la persistenza del culto stesso, non certo per ragioni emotive (in sostanza sono gli elementi su cui Pierre Bolle lavora, come del resto su dati simili, ben prima di lui, già i “Bollandisti” avevano basato la loro severa opera di disamina).

Tutti concordano che sia nato a Montpellier, in Francia, da famiglia agiata, forse i Delacroix (Giovanni e Libera), che erano tra i maggiorenti cittadini e consoli della città. Perduti i genitori in giovane età, distribuì i suoi averi ai poveri e s'incamminò in pellegrinaggio verso Roma.

Arrivato in Italia, durante le epidemie di peste andava a soccorrerne i contagiati anziché fuggire i luoghi ammorbati. Verosimilmente l'epidemia più rilevante di cui si tratta era la cosiddetta Peste Nera che intorno alla metà del Trecento devastò l'intera Europa, ma che già prima e anche dopo continuò a manifestarsi qua e là.

Acquapendente è una delle poche città ricordate unanimemente da tutte le antiche agiografie, non solo come tappa fondamentale ed irrinunciabile per qualunque pellegrino medievale diretto a Roma, ma soprattutto in quanto suggestivo luogo del primo, importante episodio della vita di san Rocco in terra italiana: l'incontro con Vincenzo nel locale Hospitale di San Gregorio, incontro magistralmente narrato da Francesco Diedo nella sua Vita Sancti Rochi(1479), è infatti diventato l’unico che possa essere paragonato, in termini di popolarità, con i celebri eventi della zona di Piacenza[1].

Tra i luoghi toccati durante il cammino per Roma ci sono Cesena e a Rimini (qui però verosimilmente passò non all'andata ma sulla via del rimpatrio), dove intervenne in altre epidemie, occupandosi di malati che, a volte, venivano abbandonati persino dai familiari. Molti di essi guarirono in modo miracoloso, cosa che iniziò a far emergere i carismi del nostro santo presso la gente.

Giunto a Roma tra il 1367 ed il 1368, vi rimase tre anni, e qui curò, fino ad ottenerne la guarigione, un cardinale che lo presentò al papa[2].

Anche il ritorno da Roma a Montpellier fu interrotto da un'epidemia di peste, in corso a Piacenza. Rocco vi si fermò ma, mentre assisteva gli ammalati dell’Ospedale di Santa Maria di Betlemme, venne contagiato. Allora, un po' per non aumentare il contagio e un po' per tener fede al voto di anonimato che aveva fatto come pellegrino, si trascinò fino ad una grotta (tuttora esistente, trasformata in luogo di culto) lungo il fiume Trebbia, in una zona che all'epoca era alla periferia di Sarmato, sempre sulla via Francigena. La tradizione indica a questo punto un cane (che tanti artisti dipingeranno o scolpiranno al fianco del nostro santo) che durante la degenza di Rocco appestato provvedeva quotidianamente a portargli come alimento un pezzo di pane sottratto alla mensa del suo padrone e signore del castello di Sarmato, il nobile Gottardo Pallastrelli. Rocco, quindi soccorso e curato dal nobile signore, dopo la guarigione riprese il suo cammino. Gottardo voleva seguirlo nella vita di penitenza ma Rocco glielo sconsigliò. Gottardo divenne il primo biografo del santo pellegrino e (secondo la tradizione) ne dipinse il primo ritratto, tuttora visibile, affrescato nella chiesa di Sant'Anna di Piacenza. Tuttavia il più antico simulacro che lo raffigura sembra proprio essere la statuetta ora conservata a Grenoble.

Lungo la storia san Rocco è pure venerato quale Terziario Francescano, al pari di san Corrado Confalonieri da Piacenza [3], che fino al 1340 circa, proprio non molto lontano da Sarmato, si era ritirato nell'hospitio di Calendasco, presso il passo del Po lungo la via Francigena, per poi partire pellegrino e morire nel1351 a Noto in Sicilia.

I privilegi papali concessi al Terz'Ordine Regolare nel 1475 e poi nel 1547 per l'Ufficiatura Liturgica propria di San Rocco, fanno menzione di altri più antichi documenti papali, quali quelli di Papa Onorio III e Papa Gregorio IX[4].

Quello che avrebbe dovuto essere il ritorno a Montpellier, però, si interruppe a Voghera. Nessuno lo riconobbe, pur essendo i suoi parenti materni di origine lombarda: scambiato per una spia, finì in carcere senza ribellarsi, e vi restò per un lungo periodo (dai tre ai cinque anni, a seconda delle biografie), fino a morire trentaduenne, nella notte tra il 15 ed il 16 agosto di un anno imprecisato tra il 1376 ed il 1379. Non morì certamente ad Angera, sul Lago Maggiore: questa località veniva indicata a causa di errori di dizione ormai definitivamente dimostrati e risolti dagli studiosi.

 

Le reliquie

Nel 1483, dopo alterne vicende di trafugamenti e compravendite, i suoi resti (salva una parte delle ossa di un braccio lasciate a Voghera) furono portati aVenezia, trovando definitiva collocazione nella chiesa a lui intitolata. Successivamente una reliquia sempre delle ossa di un braccio fu fatta giungere a Roma ed un'altra donata alla città di Montpellier.

 

Il culto

Rocco venne invocato come santo già durante il Concilio di Costanza 1414. Nel 1584 ne venne sancita la santificazione, per la fondatezza e rilevanza del suo culto, già da tempo esistente. Papa Gregorio XIII ne fissò la sua festa al 16 agosto.

Come citato, venne ricordato con Ufficiatura Liturgica propria quale appartenente ai Terziari francescani, anche se alcune non ancora provate tesi sulla sua "francescanità" pare affermino che essa sia dovuta all'azione dei religiosi francescani, appunto, che ne diffusero il culto sia su richiesta della Corte del Regno delle Due Sicilie (alcuni Borboni furono guariti per sua intercessione) che per mandato di Pontefici provenienti dall'Ordine dei Minori.

Nella zona di Montpellier il suo culto arrivò dopo (la prima processione rilevante in suo onore fu celebrata nel 1505), per propagazione dal nord della Francia dove era stato diffuso a seguito dello zelo della famiglia di commercianti germanico-veneziani Imhoff. Ivi chi fu maggiormente investito di far conoscere questa carismatica figura di santità furono: -> i Domenicani (la prima cappella dedicatagli fu eretta nel convento c.d. "dei Giacobini", casa domenicana del centro storico di Montpellier, tuttora attiva) -> i Trinitari (la casa religiosa più importante della zona era quella di Arles, dove si custodivano le reliquie di san Rocco di Autun, in seguito fu aperta quella di Montpellier dove la famiglia De Castries fece giungere la reliquia -tuttora conservata e venerata- di una tibia di san Rocco di Montpellier, appunto); questi religiosi guidavano la processione che la sera del 15 agosto si recava dinanzi alla casa del nostro santo per cantarvi l'inno Ave Roche; dopo le soppressioni la loro chiesa fu riconsacrata nel 1830 come santuario -tuttora esistente- del nostro santo -> ma anche i Francescani, come indicano chiaramente ad esempio le "Fonti Francescane", che sono una preziosa raccolta di documenti sulla storia del francescanesimo in generale, che riportano tutta la documentazione coeva a S. Francesco ed oltre, proprio relativamente alla diffusione del suo Ordine da poco approvato, e che in Francia, così come in tantissime altre nazioni, avrà una diffusione capillare.[5]

Il culto di san Rocco è popolarissimo da secoli in Europa. Lo si invocava contro la peste, malattia che non lasciava scampo e che a più riprese si diffuse per contagio nel "vecchio continente" mietendo milioni di vittime. I recenti aggiornamenti liturgici gli riconoscono pure il patronato contro le altre malattie contagiose, AIDS compresa.

Le confraternite intitolate a San Rocco (a cominciare dall'Arciconfraternita Scuola Grande di Venezia, che ne custodisce il corpo), iniziarono ad essere istituite dalla seconda metà del '400 e si occuparono tra l'altro anche della sepoltura dei cadaveri abbandonati durante le epidemie. Quella di Roma dal 1556 ha il titolo di Arciconfraternita (decreto di Papa Paolo IV) con la facoltà di aggregare altre confraternite omonime. Nella sua chiesa, per volontà di Papa Clemente VIII, dal 1575 è custodita l'Insigne Reliquia del braccio destro di San Rocco, oggi pellegrina.

Come detto sopra, la principale Reliquia insigne del nostro santo resta quella custodita nella chiesa parrocchiale di San Rocco di Voghera, che ne custodì il corpo fino alla fine del '400 quando fu portato a Venezia. Voghera rimane comunque il centro da cui si sviluppò il culto del santo pellegrino di Montpellier, la cui celebrazione è attestata a partire dalla fine del '300 (il primo e più antico documento al mondo, attualmente disponibile, in cui se ne parli, è lo statuto comunale vogherese di quel tempo).

È invocato nelle campagne contro le malattie del bestiame e le catastrofi naturali, visto il suo carisma di guarigione e l'uso che aveva - conformemente al suo carisma - di invocare la protezione di Dio sui luoghi che toccava, prima di lasciarli. È patrono pure degli invalidi, dei prigionieri e degli emarginati, per aver provato le stesse situazioni quand'era in vita.

La sua popolarità rimane ancora ben viva, tanto che - sia in Italia che all'estero - è patrono di numerosi paesi, e diverse località portano il suo nome. Per una prima possibile lista (sempre incrementabile) di questi luoghi, vedi San Rocco (disambigua)

 

Iconografia

Numerosissime sono le sue raffigurazioni, da quelle più semplici e popolari fino a quelle dei grandi maestri dell'arte. In esse il santo viene presentato in abito da pellegrino, con una serie di caratteristiche e simboli che si ripetono in modo più o meno costante e che comunque permettono di riconoscerlo abbastanza agevolmente e prontamente anche quando non ci sono altri dati che permettono di individuare chi è raffigurato sul simulacro di cui si tratta:

  • tabarro (mantello a 360°) e relativo tabarrino che da lui ha poi preso il nome (sanrocchino), un cappello a larga tesa, un bastone, una zucca -utilizzata come borraccia- per contenere l'acqua (spesso appesa al bastone), conchiglie (da usarsi per attingere appunto l'acqua) fissate, a seconda dell'immagine, sul mantello o sul cappello o appese a mo' di collana, bisaccia a tracolla,

  • alcuni artisti mettono anche la corona del Rosario (in effetti il santo era molto devoto della Madonna "delle Tavole", tuttora venerata nella sua città natale) e qualcuno pure, sostituisce la cintura ai fianchi con un cordone francescano (ma esiste addirittura qualche rara raffigurazione che lo presenta rivestito dello scapolare trinitario);

  • segni della peste: l'elemento distintivo per eccellenza è una piaga, solitamente sulla coscia, ma gli "addetti ai lavori" (di solito i medici) fanno notare che anche le mani e gli arti vengono raffigurati con le deformazioni derivanti dai postumi del contagio,

  • croce rossa sugli abiti, sul lato del cuore, per indicare l'angioma a forma di croce che egli aveva sul petto dalla nascita e che costituirà l'elemento in base al quale verrà riconosciuto quando dopo il decesso sarà preparato per la sepoltura,

  • l'angelo (che fu il primo "elemento" a comparire nelle più antiche immagini rocchiane), ossia il messaggero di Dio che conforta Rocco durante la malattia, gli annuncia la guarigione, gli chiede di prepararsi alla morte e di chiedere al Signore una grazia e la manifesta dopo il decesso del pellegrino, facendo trovare la tavoletta che reca: "Chi invocherà il mio servo sarà guarito",

  • il cane: soprattutto a partire da Quattro e Cinquecento compare anche il cane, che reca in bocca il tozzo di pane con cui avrebbe provvidenzialmente nutrito il santo durante la malattia.

 

Foglianise (BN) - Festa del Grano (16 agosto): riproduzione della statua di San Rocco di Foglianise, realizzata con tecniche differenti di intreccio di steli di grano

Alì Terme (ME), 16 agosto processione della statua lungo il paese con messa finale e spettacolo di fuochi d'artificio.

Alvito (FR), 11, 15 e 16 agosto. L'11 agosto processione della statua di San Rocco presso la chiesa parrocchiale S.Simeone Profeta; il 15 agosto processione della statua presso il santuario; il 16 agosto: festa con fiera, fuochi d'artificio e musica.

Bulgorello (comune di Cadorago), il 16 agosto è festeggiato San Rocco come ringraziamento per aver preservato il borgo dalla peste manzoniana e dal colera nel 1852.

Butera (CL), 16 agosto processione con la svestizione dei bambini, u sirpintazzu e la presa dei pentolini.

Caccuri (KR), la statua e la reliquia della bara del santo viene portata in processione il 16 di agosto. A termine dei riti religiosi, segue tradizionale lotteria, spettacolo musicale e fuochi articiali.

Canna (CS), la statua del santo viene portata in processione sulle spalle dei devoti il primo sabato dopo il 16 di agosto Fest' i sant' Rucc'.

Capriati a Volturno (CE), sera del 15 agosto suggestiva processione dove il Patrono della città, San Nicola, va a prendere il Protettore della città, San Rocco, al suo Santuario per portarlo insieme nella Chiesa Madre dopo tradizionale "inchino" delle due statue. La mattina del 16 agosto solenne processione di San Rocco per le vie della cittadina con tradizionale "pennone dell'amicizia" portato da fedeli e devoti.

Cariati Marina (CS), 16 agosto processione a mare del santo sopra una "paranza" (peschereccio locale), fuochi artificiali.

Carpino (FG), 16 agosto, messa solenne con processione guidata dai "Fratelli di San Rocco" nella tradizionale veste rossa.

Casamassima (BA), 16 agosto fiera di San Rocco. Seconda domenica di settembre festa patronale con processione. La statua del Santo viene ricoperta di ex-voto e da un mantello d'argento offerto dai casamassimesi emigrati.

Cesinali (AV), festeggiamenti tra la seconda e la terza settimana di agosto: eventi per le strade del paese, 16 agosto messa solenne in onore del santo, nel week-end successivo al 16 sagre con musica in piazza (sabato), processione della statua del santo per le vie del paese, concerto di musica classica (domenica), conclusione dei festeggiamenti con concerti e fuochi d'artificio (lunedì).

  • Cisterna di Latina (LT) dove il santo viene festeggiato sia il 16 agosto che il 10 marzo, data in cui nel 1725 venne proclamato patrono della città liberata da un'epidemia.

Cittanova (RC), festeggiamenti il sabato, la domenica e il lunedì della terza domenica di settembre con fiera e processione; fuochi artificiali il lunedì. Anticamente si svolgeva negli stessi gioni la fiera del bestiame.

Chieri (TO), la domenica delle Palme festa della campagna contro le malattie del bestiame e le catastrofi naturali. Prima domenica di settembre festa di San Rocco, protettore degli invalidi e dei carcerati.

Costa Valle Imagna (BG), 16 agosto processione, fuochi artificiali, balli nella piazza del comune.

Dogliola (CH), 16 agosto processione, fuochi artificiali, concerto bandistico.

Duronia (CB), 16 agosto processione, fuochi artificiali, danze popolari, concerto bandistico.

Foglianise (BN), 16 agosto Festa del Grano - processione dei "carri di grano", riproduzioni in miniatura di monumenti famosi, realizzati con steli di grano intrecciati.

  • Fossatillo di Cagnano Amiterno (AQ).

Giurdignano (LE), 16 agosto processione, fuochi artificiali, concerto bandistico; 17 agosto festa popolare, cocerto bandistico.

Isorella (BS), il 16 agosto, festa patronale e processione

Laurenzana (PZ), 16 agosto: processione e festa nel sagrato antistante la chiesa di San Giorgio dove è conservata la statua del santo.

Leffe (BG), il 16 agosto, festa patronale, processione con rinomato spettacolo pirotecnico.

Locorotondo (BA), festa patronale il 15, 16 e 17 agosto con sagra pirotecnica sulla Valle d'Itria.

Modugno (BA), ultimo venerdì, sabato e domenica di settembre festa patronale con processione, fuochi artificiali e concerti bandistici in piazza.

Montelongo (CB), 16 agosto corsa di cavalli, processione, sagre, balli e musica in piazza.

Montescaglioso (MT), 20 Agosto, La mattina parte la processione con la statua, poi nel pomeriggio la statua viene portata sul Carro Trionfale, percorrendo uno storico tracciato rimasto immutato negli anni.In seguito partono i classici fuochi d'artificio,per poi passare all'esibizione di bande musicali.

Motta d'Affermo (ME), 16 agosto cavalcata storica, processione dei miracoli e processione con l'imponente fercolo (vara) del santo. Fuochi artificiali, concerti.

Olevano di Lomellina (PV), 16 agosto processione con l'immagine del santo e il caratteristico Incanto, cioè un'asta di prodotti tipici a favore delle spese della chiesa, gare tradizionali, musiche e balli fino a tarda notte.

Palmi (RC): il 16 agosto di ogni anno si svolge la tradizionale processione della statua del santo seguita dai devoti "vestiti" con un casco di spine o che portano in testa una coroncina di spine, in una sorta di ancora vivo autodafé. La festa si conclude anche in questo caso con uno spettacolo pirotecnico.

Pazzano (RC), prima domenica di settembre festa di San Rocco. La festa inizia il venerdì con l'esposizione della statua del santo con la tradizionale benedizione dei pani. Domenica mattina solenne e trionfale processione al boschetto partecipata da numerosi pellegrini dei paesi limitrofi.

Piana di Monte Verna (CE), terza domenica di agosto festa di San Rocco. Solenne processione per le vie del paese. Spettacoli e fuochi d'artificio.

Ponte di Sessa Aurunca(CE),il 16 agosto di ogni anno si svolge la tradizionale processione della reliquia e della statua del santo seguita dalla congrega e dai devoti.

Pisticci (MT Arcidiocesi di Matera-Irsina), 16 agosto festa patronale e palio per il mantello di San Rocco, è la processione più lunga d'Italia dura ben dodici ore la statua è scortata dai Cavalieri di San Rocco da autorità civili e religiose con una grande partecipazione di fedeli. La festa si conclude il giorno dopo con sfilata finale del carro, spettacolo e fuochi d'artificio.

Porlezza (CO) - Arcidiocesi di Milano, 16 agosto, festa compatronale definita anche "Festa dei tre Piviali". Essendo festa di tutto il paese si onora il santo salendo verso la chiesa in piviale bianco, poi si scende dalla medesima per recarsi processionalmente al cimitero ove segue la benedizione dei sepolcri e qui il Prevosto indossa il piviale viola, terminato il rito ci si reca sempre processionalmente verso la Chiesa prepositurale di San Vittore m. per la solenne benedizione eucaristica impartita dal Prevosto che veste il piviale rosso (colore eucaristico per il rito Ambrosiano vigente in loco).

Ravellino, frazione di Colle Brianza (LC) - Arcidiocesi di Milano, 16 agosto, festa patronale con processione per le vie del piccolo borgo con la statua del Santo e benedizione solenne dei "panini di San Rocco".

Rocca d'Evandro (CE), 16 Agosto festa Patronale, processione per le vie del paese, fuochi artificiali, spettacoli musicali. Si festeggia anche l'8 Maggio, giorno del prodigioso miracolo avvenuto nel 1707 a Rocca d'Evandro. L'8 maggio 2007 si è celebrato il terzo centenario del miracolo (vedi link in fondo a questa pagina).

Rocca Sigillina, frazione di Massa, 16 agosto S. Messa del Patrono con processione a piedi nel paese tra le montagne prossime a Pontremoli con la bella statua lignea.

San Severo (FG), 16 agosto processione, fuochi artificiali, spettacoli musicali.

Santa Caterina dello Ionio (CZ), 16 agosto processione a piedi scalzi fra le vie e i vicoli del centro storico.

Scanzano di Sante Marie (AQ), 16 agosto festa patronale con Celebrazione Eucaristica e processione per il paese.

Scilla (RC), sabato e domenica successivi al 16 agosto festa patronale con processioni. La domenica sera, grandi spettacoli pirotecnici di U Triunfinu, in piazza San Rocco, e dei fuochi di mezzanotte, nella spiaggia di Marina Grande.

Siano (SA), 16 agosto solenne processione in onore del santo, con la statua rivestita dei monili donati dai devoti nel corso dei secoli e accompagnata da tutti i simulacri dei santi venerati nell'omonima chiesa.

Stelletanone di Laureana di Borrello (RC), domenica immediatamente successiva al 16 agosto festa e spettacoli pirotecnici ed un incanto, cioè un'asta di oggetti offerti dai fedeli il mercoledì dopo.

Tenaglie di Montecchio (TR), 16 agosto. Dal 1408 suggestiva processione con la macchina del santo, portata a spalla dai facchini con i tipici abiti confraternitali (sacco, cingolo e mozzetta). È accompagnato da altri facchini con lanterne processionali antiche ed altre suppellettili processionali (croci, bastoni guida, stendardi ecc...). La processione parte dalla chiesa parrocchiale all'interno del borgo medievale e arriva fino alla cappella di S. Rocco, in una omonima località che porta il nome del taumaturgo. La cappella fu edificata dove sostò il santo. Al rientro della processione, il santo viene salutato da un fragoroso bombardamento aereo di mortaretti.

Tolve (PZ). Tra i tanti paesi del Mezzogiorno d'Italia in cui il Santo di Montpellier è venerato e festeggiato, un posto di rilievo va senza dubbio riconosciuto a Tolve, vista la lunga tradizione e la vivacità del culto per il santo che ogni anno richiama, nella duplice ricorrenza della festa, 16 agosto e 16 settembre, decine di migliaia di pellegrini da tutta la regione e dalle regioni vicine, come testimoniano le migliaia di ex voto conservati nella Casa del Pellegrino ai piedi del Santuario. In occasione della festa la statua viene ricoperta da un manto d'oro realizzato componendo i numerosissimi ex voto donati al Santo per testimoniare il particolare legame di devozione e testimoniare le Sue virtù taumaturgiche.